Castagno
Castanea sativa Mill.
Il Castagno è originario dell’Europa meridionale, Nord Africa e Asia occidentale. E’ presente anche sulle coste atlantiche del Marocco, sulle rive del mar Caspio e nel sud dell’Inghilterra. Le regioni in Italia in cui la coltura del castagno da frutto assume maggior importanza sono la Campania, la Sicilia, il Lazio, il Piemonte e la Toscana.
Il castagno europeo è una pianta longeva, plurisecolare, alta fino a 25 metri, con tronchi di circonferenza talora imponenti, chioma espansa e molto ramificata, foglie caduche, di forma ellittico-allungata, a margine seghettato . Il frutto è rappresentato da una noce detta castagna, interamente rivestita da una cupola spinosa, il riccio. Le castagne sono ricche di amido e in molte zone montane d’Italia hanno rappresentato, fino agli anni ’50, la principale fonte alimentare. L’impollinazione può essere anemofila o entomofila, per cui molto importante è la presenza delle api.
Vengono considerati 4 gruppi varietali ben distinti: Marroni, Castagne, Ibridi Euro-giapponesi, Giapponesi.
- Marroni: sono così considerati i frutti di castagno che presentano, nell’interno della buccia, i frutti interi, non settati, con la pellicola (episperma) che non penetra nella polpa e che si stacca con facilità nelle operazioni di pelatura. I marroni sono particolarmente ricercati; la pezzatura dei frutti delle diverse varietà si può considerare medio-grossa tutte le varietà derivano dal castagno europeo (Castanea sativa). Le piante sono di buon vigore con portamento assurgente. L’entrata in produzione avviene dopo il 5°-6° anno. La quasi totalità delle varietà di Marrone necessitano della presenza di impollinatori. Ottimi impollinatori sono considerati gli ibridi eurogiapponesi “Precoce Migoule”, “Marsol”, “Bournette”, “Bouche de Betizac”.
- Castagne: I frutti definiti commercialmente con il nome di “castagna” sono di pezzatura diversa (da 45 a 110 frutti in 1 Kg) e sono caratterizzati da una pellicola interna che penetra in profondità nell’interno della polpa, in qualche caso fino a dividerla (frutti settati); pur presentando nella stessa pianta i fiori maschili e femminili di tutte le varietà necessitano di impollinazione incrociata.
- Eurogiapponesi: sono derivati da incrocio naturale o guidato tra il castagno europeo ed il castagno giapponese (Castanea crenata); sono stati introdotti in Italia verso la metà degli anni ’70. Le principali caratteristiche di questo gruppo sono: una spiccata resistenza di alcune varietà al “cancro della corteccia”; una minore sensibilità nei confronti del “mal dell’inchiostro”; lo sviluppo contenuto che consente di realizzare impianti con sesti più ridotti; spiccata precocità nell’entrata in produzione; elevata pezzatura dei frutti che presentano, per la quasi totalità delle varietà, le caratteristiche del marrone; raccolta dei frutti che inizia prima dei marroni e delle castagne. Si impollinano reciprocamente fra di loro. Nel Nord Italia non devono essere posti a dimora ad un’altitudine superiore ai 700 m.
- Giapponesi: le più importanti varietà di Castanea crenata sono: Tanzawa e Ginyose. Sono caratterizzate da piante di sviluppo ridotto, che necessitano di una razionale irrigazione e di una potatura annuale che consenta un continuo rinnovo della chioma al fine di evitare alternanza di produzione. La malattia più pericolosa per il castagno rimane ancora il “cancro della corteccia”. L’infezione penetra nella pianta attraverso le ferite e pertanto tutti i tagli di potatura e le eventuali ferite provocate dai mezzi meccanici o da grandinate devono essere disinfettate con sali di rame o altro.
Marrone di Marradi