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Esaurito
Dall’origine incerta, forse africana, è diffuso da tempo antico lungo le coste del Mediterraneo sembra che il nome derivi dal Capo Zibibb in Tunisia oppure dall’arabo zabeb che significa appassito; è conosciuto con tanti sinonimi come “Moscato d’Alessandria“, “Moscato di Pantelleria“, Salamanna in Toscana; è una varietà a duplice attitudine dalla quale si ottengono i famosi passiti di Pantelleria e Siciliani; ottima anche da mangiare allo stato fresco (tra gli altri vitigni da tavola troviamo Schiava, Pause Precoce, Don Mariano, Moscato Giallo, Delizia di Vaprio, Pizzutello Nero).
Fra le uve aromatiche è uno dei vitigni più antichi. Vitigno a duplice attitudine, è adatto sia per consumo fresco che per vinificazione. Il Moscato di Alessandria è un vitigno abbastanza vigoroso, predilige forme di allevamento non molto espanse ma si adatta bene anche al tendone. Preferisce la potatura corta. Sensibile a Peronospora ed Oidio. Presenta un grappolo medio grande (peso medio 370 g), conico piramidale, con 1 o 2 ali, semiserrato. L’acino è grosso o molto grosso, ellissoidale o subsferoidale, con buccia spessa, consistente e pruinosa, di un colore giallo-verdastro o giallo ambrato, polpa croccante, dolce con sapore intenso e tipico di moscato.
Germogliamento: II° decade di aprile
Fioritura: II° – III° decade di giugno
Maturazione: III° decade di settembre.
Le piante in vendita sono coltivate in vaso.
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