Zizyphus vulgaris L.
Il Giuggiolo appartiene alla Famiglia delle Rhamnaceae. E’ originario dell’Asia, dove è molto coltivato. In Italia è presente fin dal tempo dei Romani.
Albero alto 6-7 metri, dall’aspetto piuttosto contorto, con rami irregolari e spinosi (ogni nodo presenta una coppia di piccole spine); la corteccia delle branche è rugosa, di colore rosso bruno. Le foglie, caduche, piccole, alterne, di forma ovata, sono lucenti e coriacee e presentano stipole spinose e pagina ondulata. I fiori piccoli e verdastri appaiono in giugno. I frutti assomigliano a grosse olive, sono rosso marrone scuro a maturità, la polpa è soda, compatta e di sapore gradevolmente acidulo, di colore verde tenue.
Ha un accrescimento molto lento, così come la messa a frutto. E’ in grado di adattarsi a vari tipi di terreno e resiste a situazioni di forte aridità grazie ad un apparato radicale molto sviluppato in profondità; predilige suoli leggeri, non umidi, neutri o sub-alcalini. Vive in zone con clima temperato con minime invernali non inferiori a 10° C e con estati lunghe e calde. La pianta può subire danni da gelate precoci nel periodo autunnale, per cui in ambienti settentrionali la coltivazione è possibile solo sotto particolari microclimi come in prossimità dei laghi o in colline ben esposte. In Italia non esistono cultivar selezionate, ma solamente dei tipi indicati genericamente:
Entrambe sono dotate di buone caratteristiche organolettiche e di buona produttività.
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